Free Walking Tour Reggio Emilia, riflessioni post-rivolta
Pubblichiamo volentieri la risposta dell'Associazione Same Same Travels, promotrice del Free Walking Tour Reggio Emilia, al comunicato delle guide reggiane apparso sull'edizione locale del Resto del Carlino e Gazzetta di Reggio il 18/11/2018.
La ribattezzata “rivolta” delle guide a Reggio Emilia non ci ha sorpreso. Diciamocelo, ce lo aspettavamo, è un rito che accompagna ormai da anni le nostre attività. Non è stata la prima e non sarà l’ultima volta. Duole solo constatare che ogni volta si ripropone seguendo lo stesso copione. Eppure sarebbe bastato poco per dirimere i dubbi. Il Free Walking Tour infatti non arriva a Reggio Emilia a sorpresa: il progetto era stato presentato lo scorso 29 settembre durante un evento pubblico in città. Alcuni tentativi di approccio e costruzione di un dialogo erano stati fatti nelle settimane successive nei confronti delle realtà associazionistiche di guide locali. Inoltre, l’iniziativa era stata ampiamente promossa sui media locali – e ci sentiamo personalmente di ringraziare lo IAT per averne dato comunicazione. Ora, entrando nel merito delle affermazioni fatte: chiamarci “appassionati” semmai svilisce la nostra di professionalità, e quella di tanti altri soggetti che come noi ogni giorno lavorano e mettono passione in questo progetto, che negli ultimi anni è cresciuto e ha portato alla creazione della prima rete nazionale di Free Walking Tour, il Free Walking Tour Italia appunto (www.freewalkingtouritalia.com). A nostro avviso la cultura dovrebbe essere accessibile a tutti, indistintamente da estrazione sociale, età, reddito, ed è per questo che, parallelamente ad un’offerta culturale tradizionale, che non vogliamo assolutamente sradicare, abbiamo iniziato ad organizzare appuntamenti ad accesso libero, dove il servizio viene garantito a prescindere dal numero di partecipanti e dalla retribuzione economica. Questo per permettere a tutti un primo contatto con il territorio, in particolare per coloro che non vogliono o non possono accedere alle offerte tradizionali. Parlando nello specifico del Free Walking Tour Reggio Emilia, in attesa di trovare guide disposte a collaborare, abbiamo chiesto ad un esperto del territorio, non estraneo a manifestazioni culturali di questo tipo, di pensare ad una prima rassegna di eventi da organizzare sotto l’egida della nostra associazione, limitata temporalmente e con un focus volutamente non storico-artistico, per non entrare in collisione con gli altri operatori del territorio. Volendo essere ancora più precisi però, la legge regionale sul turismo permette “l'esercizio occasionale delle attività proprie della guida turistica, a seguito di preventiva comunicazione, a riconosciuti esperti della materia nel contesto di iniziative aventi finalità didattiche e divulgative del patrimonio artistico e culturale dell'Emilia-Romagna, che siano organizzate da organizzazioni pubbliche o private senza scopo di lucro, che abbiano quale finalità statutaria la diffusione della conoscenza e della valorizzazione dei beni culturali.”
Sulla deontologia professionale, siamo per il libero arbitrio: ognuno sceglie autonomamente la forma a lui o lei più congeniale per valorizzare la propria professione. Semplicemente noi non decidiamo un valore a priori, ma lasciamo libere le persone di deciderlo da sé. E il riconoscimento, presto o tardi, arriva. Le trenta e più persone di sabato scorso a Reggio Emilia lo dimostrano. Per concludere, vorremmo aggiungere una nota personale: non togliendo niente alla legittimità della difesa di un titolo - l’abilitazione di guida turistica appunto, ci piacerebbe però che capacità e competenze fossero misurate sull'impatto che queste hanno sul territorio, ovvero la capacità di offrire e creare cultura, divertimento, servizi, lavoro. Altrimenti la professione rischia di non rispondere più alle esigenze di un territorio ed un pubblico in profondo cambiamento, e restare vuota, abbarbicata su posizioni lontane dalla realtà che raccontano. Un certificato di per sé, seppur necessario per svolgere la professione a norma di legge, non è sinonimo di professionalità: questa si misura sulla capacità di leggere il presente, innovare, trovare modalità, idee e nuove applicazioni all'interno di un settore in continuo cambiamento. Pertanto, crediamo che la collaborazione tra professionalità, competenze e soggetti differenti, sia oggi più che mai necessaria per far fronte comune all'impoverimento culturale della nostra società. La nostra non vuole essere una critica, ma una riflessione aperta e sincera. Ci auguriamo che le guide firmatarie accettino il nostro invito al confronto.
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